Il 23 agosto partiamo alla volta di Hamont, per arrivare ad Achel un luogo, nascosto tra i campi e le foreste al confine con i Paesi Bassi vicino al fiume Tongelreep. L'Abbazia di Achel è dedicata a San Benedetto, ma anch’essa é abitata da monaci trappisti. Per più di tre secoli le parole principali in questa Abbazia sono state “Ora et Labora” cioè 'pregare e lavorare'. Già nel 1656, questo posto isolato della terra, apparteneva al Principato di Liegi ed era un luogo di preghiera per la gente cattolica. Durante l’anno 1686 qui fu fondata una comunità di eremiti. A causa della rivoluzione francese i monaci trappisti furono costretti a lasciare il loro convento e si rifugiarono nell’Abbazia di Westmalle dove fondarono un convento benedettino per vivere una vita di preghiera, lavoro e studio nello spirito dell’ordine Cistercense. Riprese così l’agricoltura e il pascolo brado diventò prosperoso. Dopo la seconda guerra mondiale, iniziò una nuova costruzione dell’Abbazia sullo stesso posto. Vennero analizzate, ma solo parzialmente, le vecchie costruzioni e vennero realizzate soltanto 2 e non 4 delle vecchie “ali” del convento. Per più di un secolo i monaci furono pionieri nel settore primario dell’agricoltura e non solo. Molto competenti nella fabbricazione del formaggio (che ancora oggi vendono), del pane e altro. Nel 1989 però l’Abbazia lasciò la gestione dell’agricoltura ad altri e si impegnò interamente nel settore terziario, ossia nella vendita di libri, oggetti religiosi e maggiormente nella produzione e vendita della Birra di cui parleremo in questo capitolo. Il monastero possiede una fabbrica di birra risalente alla prima guerra mondiale: i tedeschi rubarono ai monaci gli enormi contenitori di rame usati per la cottura della birra per farne munizioni e, per molti anni, Achel non ha potuto produrre la sua famosa birra. Solo recentemente, grazie al lavoro dei monaci stessi, si è tornati alla produzione di una birra trappista molto nota agli intenditori.
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